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Fare il pieno a Oslo. Alla toilette

testo di Sylvie Coyaud, foto di Alessandro Digaetano

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Alla fine del 2008, celebrato dall'Unicef come anno mondiale per i servizi igenico- sanitari, Friends in need e altre associazioni umanitarie avevano già installato nello stato in-diano del Tamil Nadu 1.200 gabinetti separatori. Normalmente, le famiglie ne sfruttano solo i solidi per concimare gli orti, ma perché sprecare il resto? Alcune associazioni hanno organizzato nella città di Musiri una raccolta in cui gli utenti delle toilette pubbliche sono pagati cinque centesimi di rupia in cambio di ogni contributo. I ricercatori dell'università a-gronomica di Trichy, il capoluogo del distretto, hanno testato l'urea bio in alcune risaie, ottenendo una resa pari o superiore a quella delle risaie di controllo.

Shyama Ramani, la giovane fondatrice di Friends in need, che ha ottenuto un dottorato in economia all'università Cornell ed è ricercatrice all'Inra, l'istituto francese di a-gronomia, ha calcolato che l'urea bio potrebbe essere venduta ai contadini a metà prezzo rispetto quella industriale, ripagando lo stesso l'impianto di produzione e i suoi lavo-ratori e, grazie a economie di scala e a una filiera molto corta, distribuendo un piccolo compenso ai fornitori della materia prima. Nel frattempo, le è venuta l'idea di un concor-so di bellezza che ricompensa il gabinetto privato più smagliante, lindo e produttivo (questo in base agli ortaggi raccolti). Come l'ingegner Johansen a Oslo, dice che la citta-dinanza ne è entusiasta. Dalle foto dei primi tre vincitori del luglio scorso, pare proprio vero: le pareti in cartongesso sono dipinte dentro e fuori a colori sgargianti con scene di famiglia o mitologiche, istruzioni grafiche per l'uso e frasi grate attorno al logo dei donatori.

Nel gergo delle agenzie Onu, Ecosan sta per "ecological sanitation" ed è «l'approccio che consiste nel contenere, neutralizzare e recuperare gli escrementi umani per usarli nei suoli e migliorare la produzione agricola». L'approccio si sviluppa in gabinetti a basso consumo di acqua ed energia, che vanno dal minimalismo spartano all'edonismo lussurioso, dai 106 euro di costo nel Tamil Nadu, in india, ai 12mila della California. L'Italia sembrava restia a servirsene, ma quest'anno è comparso nel golf di Castell'Arquato, vicino a Piacenza, il primo dei mitici "Enviroloo", inventati nel 1993 per soddisfare i bisogni dei paesi subsahariani. Si tratta di toilette ecologiche (fornite da Kazuba) che non usano acqua, elettricità o prodotti chimici, ma solo l'energia di vento e sole. In Germania sono diffusi da tempo i modelli No-Mix, dai quali l'urina zampilla per fertilizzare orti urbani. Dal 20 maggio esce invece sotto forma di acqua potabile dal water della stazione spaziale e gli astronauti - che con essa hanno già brindato - sperano che ci sia la possibilità di sceglierla liscia o gasata nel nuovo wc previsto per il vano "relax" del modulo "Tranquility", da montare sulla stazione spaziale nel febbraio dell'anno prossimo.

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